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21 novembre1952: debutta il Settebello

di Marco Innocenti

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Elettrotreno ETR 303 'Settebello'(Touring Club Italiano/Gestione Archivi Alinari, Milano)


L'Italia vive il dopoguerra. È la stagione della ricostruzione, di un lento ritorno alla normalità, della voglia di vivere, dei primi cenni di benessere, della scommessa sul domani. Le Ferrovie dello Stato affidano alla Breda di Sesto San Giovanni l'elaborazione di un progetto per la realizzazione di un treno di assoluta eccellenza, che simboleggi una nuova generazione di trasporti di classe superiore ed efficienti, a misura di un Paese che cambia pelle e corre verso il futuro.

Le migliori intelligenze
L'Etr 300, che passerà alla storia come "Settebello", inizia lo sviluppo nel 1947. A lavorarvi vengono chiamati Minoletti, Ponti, Ricas, Tomasini, Ciuti, i migliori progettisti e designer del momento. Le soluzioni tecniche e stilistiche adottate sono innovative: profilo aerodinamico, frontale bombato e arrotondato, ispirato ai jet, in testa e coda "carrozza belvedere" con ampie vetrate per permettere ai viaggiatori di godersi il panorama, cabina di guida sopraelevata, aria condizionata, filodiffusione, ufficio postale, bar-ristorante, chiosco per la vendita di giornali, sigarette e souvenir. Il treno elettrico è spazioso (190 viaggiatori in sette vagoni), veloce (180 chilometri all'ora, con punte a 200) e costoso: la commessa, inizialmente prevista in otto esemplari, sarà poi, in realtà, ridotta a tre.

Durante la costruzione, coperta da un fitto segreto, gli operai soprannominano il treno "Settebello", dal sette di denari nel gioco della scopa, in segno di ammirazione. Il soprannome, inevitabilmente filtrato e reso noto dalla stampa, verrà adottato ufficialmente e dal '58 sarà apposto, insieme al logo, sulle carrozze di estremità di quello che i giornali definiranno l' "orgoglio delle Ferrovie italiane".

Il debutto
Nel settembre del '52 iniziano le corse di prova. I giornalisti invitati vengono incantati, oltre che dalla comodità e dalla bellezza del treno verde magnolia e grigio nebbia, dal numero del bicchiere pieno d'acqua che, appoggiato a un tavolino non fissato alla base, non perde una goccia grazie alla stabilità del convoglio. Il 21 novembre viene consegnato il primo esemplare, l'Etr 301, e la cerimonia di inaugurazione avviene sulla tratta Roma-Napoli. Il 30 marzo 1953 diventa operativo l'Etr 302 sulla Milano-Roma. Il successo è immediato: il pubblico di un treno di sola prima classe, con servizi all'avanguardia, è formato prevalentemente dalla nuova borghesia imprenditoriale che si sta preparando a costruire il boom economico. Nel '59 prenderà servizio l'Etr 303, a completare la commessa.

Per oltre trent'anni, fino al boom del Pendolino, il Settebello resterà l'ammiraglia delle Ferrovie e l'oggetto del desiderio del viaggiatore italiano. Nel '70 i treni vengono riammodernati e potenziati nei motori, consentendo di percorrere la Milano-Roma in 5 ore e 45 minuti. Ma il declino è in agguato. Nell'84 i treni vengono tolti dalla Roma-Milano, nell'88 sono ritirati definitivamente. Dieci anni dopo due esemplari vengono demoliti. L'Etr 302, il superstite, è assegnato al deposito di Ancona, dove funge da "monumento" e da treno charter, noleggiabile per eventi e cerimonie.

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